Competenze Metafonologiche: cosa sono e perchè è importante allenarle

Competenze Metafonologiche

Il processo di acquisizione dell’abilità di letto-scrittura è più complesso di quello che sembra.

Prima di accingersi alla conversione di un grafema in fonema, e di un fonema in grafema, nel bambino devono essere presenti pattern di abilità cognitive che gli consentono di apprendere ed automatizzarne il processo. Si tratta di prerequisiti, ovvero abilità preliminari allo sviluppo di competenze più complesse.

Le COMPETENZE METAFONOLOGICHE, rappresentano dei prerequisiti importanti per la letto-scrittura e consistono nella capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole, operando con gli stessi adeguate trasformazioni (Bortolini, 1995). Rappresentano perciò un importante processo cognitivo, in cui viene richiesto al bambino di volgere la sua attenzione all’aspetto acustico dell’informazione per analizzarla e quindi tradurla in codice grafico. In particolare la lingua italiana a differenza di altre lingue, come ad esempio l’inglese, presenta un’ortografia trasparente ovvero un’esatta corrispondenza tra suono e segno. Pertanto la capacità di eseguire un’adeguata analisi dei suoni della parola, rappresenta un requisito importante per imparare a leggere e scrivere.

COSA SONO I FONEMI?

I fonemi sono unità minime prive di significato. Rappresentano vari suoni dalla cui combinazione si generano unità più grandi di significato. Ad esempio la parola “casa”, a cui attribuiamo diversi significati dal proprio a quello affettivo, in realtà è un’unità composta dai fonemi C-A-S-A.
È grazie alle abilità metafonologiche che unifichiamo questi singoli fonemi e di conseguenza produciamo, identifichiamo ed etichettiamo la parola “casa” alla visione di queste lettere. Dunque grazie alle stesse, riusciamo ad analizzare il linguaggio parlato nelle sue componenti sonore e manipolarle nelle sue piccolissime unità (Cheung et al., 2001)

LE ABILITÀ METAFONOLOGICHE riguardano:

  • Il Riconoscimento e produzione di rime

  • Il Riconoscimento di analogie tra fonemi iniziali di diverse parole

  • La Capacità di suddividere una parola in sequenze di fonemi – nota come analisi fonologica

  • La Capacità di unificare una sequenza di fonemi in una parola – nota come fusione fonologica

  • La Capacità di elidere , aggiungere o invertire fonemi tra parole date – nota come spoonerismo

Nello specifico, si pone distinzione tra:

  1. Consapevolezza fonologica globale presente in età prescolare. Fa riferimento alla capacità di analisi di sillabe e consiste nel riconoscimento di rime – “tra SALAME, MELA, LIMONE, quale parola fa rima con MELONE?”); la produzione di rime – dimmi tutte le parole che ti vengono in mente che fanno rima con MARE“; la segmentazione in sillabe di parole – “dividi in pezzi la parola CANE”; la fusione sillabica – “se io ti dico CA – NE, che parola ho detto?”; il riconoscimento in parole diverse di sillaba iniziale uguale – “quale parola inizia come CANE tra GATTO, CASA e MAMMA?”; l’elisione di sillaba iniziale – “dimmi MELONE senza ME”; il riconoscimento di suono iniziale – “con quale sillaba inizia la parola NIDO?” e finale di parola – “con quale sillaba finisce la parola NIDO?”; la capacità di esprimere giudizi sulla lunghezza di una parola – “dimmi una parola lunga; ora dimmene una corta”.

  2. Consapevolezza fonologica analitica, è la capacità di analizzare separatamente, a livello udito, i fonemi. Viene espressa attraverso capacità come la segmentazione fonemica – “dividi in pezzettini la parola NIDO”; la fusione fonemica – “se io ti dico N – I – D – O , che parola ho detto?”; l’identificazione del fonema iniziale – “con quale lettera inizia la parola NONNA?”; l’identificazione del fonema finale – “con quale lettera finisce la parola NONNA?”; la manipolazione di suoni singoli – “se alla parola SFOGLIA levo la S, che parola ottengo?”.

PERCHÈ È IMPORTANTE ALLENARLE?

La letteratura scientifica sembra concorde nell’attribuire un peso rilevante delle abilità metafonologiche nell’acquisizione dell’abilità di letto-scrittura, anche se vanno considerati eventuali altri fattori di rischio (Orsolini et al.,2003, Bowey, 2005). In particolare la fascia di età prescolare e i primi anni della scuola primaria, rappresentano un terreno fertile per lo sviluppo e il consolidamento delle stesse, garantendo così un normale apprendimento delle abilità di lettura e scrittura.

È altresì apprezzabile attenzionare e rivolgervi a figure specializzate, quali uno Psicologo o un Logopedista, qualora vi accorgiate di una difficoltà persistente nella lettura, intesa come poco fluente ed unitaria, nei primi anni della scuola della scuola primaria.

Riferimenti bibliografici

Bortolini, U. (1995). Lo sviluppo fonologico, in Sabbadini G. (A cura di), Manuale di neuropsicologia dell’età evolutiva.  Bologna: Zanichelli.
 
Bowey, J.A. (2005). Predictiong individual differences in learning to read. In M.J. Snowling e C. Hulme (a cura di), The science of reading. A handbook. Oxford: Blackwell Publishing.
 
Cheung, H., Chen, H.C., Lau C.Y., Wong O.C. & Hills M. (2001). The development  of phonological awareness: effects of spoken language and orthography, Cognition (81), 227-241
 
Orsolini, M., Fanari, R., Serra, G., Croce, R., Rotondi, A., Dassisti, A. & Maronato, C. (2003). Primi progressi nell’apprendimento della lettura: una riconsiderazione del ruolo della consapevolezza fonologicaPsicologia Clinica dello Sviluppo, 73(3), 403-436.

Per qualsiasi dubbio o richiesta potete contattarmi al mio indirizzo mail. Sarò felice di rispondere. mariastabile@centrobaco.it.

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